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Museo della Ceramica Manlio Trucco

 

Il museo ha sede nella casa-laboratorio del pittore e ceramista Manlio Trucco (Genova, 1884 - Albisola Superiore, 1974), uno dei protagonisti della rinascita artistica albisolese degli anni Venti-Trenta del Novecento. L'immobile fu donato dall'artista al Comune di Albisola Superiore perché fosse trasformato in museo allo scopo di testimoniare le vicende secolari della tradizione albisolese.
Introduce alle raccolte un'esposizione di opere fotografiche in bianco e nero di Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita, 1930), uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei, raffiguranti immagini di opere ceramiche presenti sul territorio savonese.
Il percorso di visita parte dall'esposizione di esemplari del Novecento, con opere dello stesso Trucco, per arrivare ai reperti archeologici di epoca medioevale.
La ceramica albisolese, già nota nel XV secolo, era destina a conoscere un grande sviluppo nel secolo successivo. È risaputo che nel 1578 membri della famiglia Conrado si trasferirono in Francia, a Nevers, per impiantarvi fabbriche di maiolica, mentre altri maestri albisolesi lavoravano all'epoca a Siviglia e a Lione.
Nel corso del Seicento Albisola Superiore aveva condiviso con la vicina Albissola Marina e con Savona le fortune della grande stagione barocca, come esemplificato nel Museo da una campionatura di vasi in comodato dall'Ospedale di San Martino di Genova, una cospicua parte dei quali proviene da fabbriche albisolesi (Grosso e Gerolamo Merega).
Tra gli altri esemplari esposti, si citano le stoviglie dalla tipica tinta marrone aranciata, ornate sotto vernice da semplici motivi aniconici in manganese, le cosiddette taches noires di gusto neoclassico, della fine del '700. A questa produzione si era aggiunta, agli inizi dell'Ottocento, quella della terracotta detta "nera", per la colorazione scura, alla quale veniva in seguito affiancandosi la ceramica "gialla", solitamente ornata da decori essenziali dati da spugnature di ramina o manganese.
Agli esordi del XX secolo la produzione albisolese conosceva un grande sviluppo grazie alla lavorazione semindustriale di pentole da fuoco in terra refrattaria, di cui venivano prodotti milioni di pezzi.
Tra gli ultimi decenni del XX secolo e gli inizi del successivo, riprendeva anche la produzione di ceramiche in stile, ispirate alla grande tradizione barocca, destinata a perdurare fino ai nostri giorni. A questa andava affiancandosi, all'interno delle manifatture, una lavorazione aggiornata alle novità che permeavano il panorama internazionale.
Nel 1921 lo stesso Manlio Trucco, di ritorno da Parigi, importava ad Albisola le novità del déco, dapprima come direttore della Casa dell'Arte, manifattura presso la quale si era coagulato un dinamico sodalizio tra pittori, scultori e poeti, per lo più liguri, e quindi nella sua propria fabbrica, La Fenice.
Nello stesso periodo, anche Ivos Pacetti - prima di aderire al credo futurista - aveva sperimentato il déco.
Alla Fenice, tra il 1926 e il 1927, lavorava, su commissione dell'architetto genovese Mario Labò, Arturo Martini. La semplificazione formale delle piccole plastiche realizzate con il supporto dell'amico Trucco, aveva indicato la strada del rinnovamento. Nel Museo sono allestiti, oltre alla terracotta del San Giorgio, Orfeo, Amanti, Pensatore e Giuditta. Al suo esempio si era collegato anche Francesco Messina, di cui si espongono Amanti e Solitudine,  all'opera nella stessa manifattura, proprio in quel periodo.
Nel giardino, tra le aiuole, sono collocate opere dello scultore Antonio Siri (1913 - 1991) e un grande altorilievo realizzato nella manifattura Giuseppe Mazzotti nel 1948 dall'artista Agenore Fabbri (1911 - 1998).

 

Scuola Comunale di Ceramica

La scuola è nata ad alto livello di specializzazione negli anni Settanta del Novecento, allo scopo di formare artigiani da impiegare nelle fabbriche. Ha avuto nel tempo come docenti importanti artisti e ceramisti. Attualmente gestita dall'ATS "U Vascellu", raggruppamento di associazioni attive sul territorio con capofila l'Associazione Ceramisti di Albisola, sta sviluppando una serie di progetti di formazione professionale, didattica a diversi livelli, attività sociale, hobbismo. Ha avviato una importante offerta per il turismo "ceramico" scolastico e sociale.

 

Percorso dal Museo al territorio

L'itinerario che, lasciato il Museo si snoda per le strade cittadine, è testimonianza di quel connubio che, negli anni del boom economico, tra la fine del 1950 e gli anni '60 del Novecento, aveva visto la stretta collaborazione tra artisti ceramisti e architetti nella realizzazione di complementi di arredo e di decorazioni per condomini, uffici, alberghi, ristoranti, bar, teatri, cinema, sedi di banche, uffici commerciali, negozi. La cementificazione, destinata a deturpare irrimediabilmente il litorale, produsse all'epoca ceramiche di abbellimento che, seppure non comprese nella fase progettuale degli edifici, ne qualificano l'aspetto. Oggi, questi rilievi costituiscono una sorta di patrimonio diffuso che snodandosi lungo le strade cittadine testimonia dell'attività di valenti maestri ceramisti come Giambattista De Salvo, Mario Anselmo, Ivos Pacetti e diversi altri.
Il percorso comprende inoltre un viaggio attorno all'attuale mondo della ceramica, con una visita a quelle manifatture che, ancora oggi sono produttive sul nostro territorio.

 

Corso Ferrari

Uscendo dal Museo Trucco, ci si immette in corso Ferrari, la porzione di Aurelia che costeggia il Capo di Albisola percorrendo, a monte, il vecchio tracciato della ferrovia fino al terrapieno sulle cui scale è  murato il pannello ceramico di Mario Rossello.
Lungo la via villette con giardino dei primi del Novecento si accompagnano a grandi edifici realizzati negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando il boom edilizio vedeva il proliferare di seconde case per le vacanze destinate ai turisti delle grandi città del nord.
Al civico 180 incontriamo un pannello in terracotta, realizzato attorno al 1964 da Antonio Saba Telli (Albisola, 1922 - 2002), uno tra i più originali artisti liguri del Novecento.
Giovanni Battista De Salvo (Savona, 1903 - 1964) collaborò attivamente con architetti e ingegneri nella realizzazione di interventi in ceramica per i nuovi edifici nel Ponente ligure e in Piemonte. Suoi pannelli si trovano al 152 e al 140 di corso Ferrari.

 

Corso Mazzini

Lungo la direttrice rettilinea che dal mare corre verso il nucleo a monte del paese si è sviluppato, tra gli anni '50 e '60 del '900, il nuovo agglomerato urbano nel cui tessuto si inseriscono numerosi complementi architettonici in ceramica.
Si segnalano rilievi di Gianbattista De Salvo ai civici 51 e 201, di Mario Anselmo (Genova, 1913 - Albisola, 1989)  (civici 64, 72) e di Roberto Bertagnin (Munstern, Germania, 1914 - Vado Ligure, 2008), scultore allievo di Arturo Martini che nel 1957 realizza il portale per la nuova fabbrica dei Fratelli Pacetti (civico 77, oggi Studio Ernan Design) e nel 1960 il portale coi Segni dello Zodiaco, al civico 61. Annesso alla Ernan è il museo giardino nel quale sono inserite numerose opere di importanti artisti che hanno lavorato nella fabbrica.

 

Via XXV aprile

Il beve tratto di strada si diparte ortogonalmente alla principale corso Mazzini, collegandosi con via dei Pescetto a nord. Al civico 3 chiambrana di portale con rilievi di Giovanni Battista De Salvo.


Via dei Piccone

Ai civici 4 e 14 portale con rilievi del ceramista napoletano Vincenzo Vollero.

 

Via alle Cantine

Portale di Giambattista De Salvo al civico 12

 

Via dell'arte figulina

Fontana architettonica dell'artista - ceramista Eliseo Salino (Albisola, 1919 - 1999).

 

Via dei Conradi

Ai civici 59 e 66 chiambrane di portali con rilievi di Mario Anselmo.

 

Via dei Gervasio

Sulla facciata della fabbrica FAC sei pannelli ceramici di Eliseo Salino, del 1956, raffigurano la Storia della ceramica.

 

Passeggiata Eugenio Montale

La Passeggiata si collega, tramite il ponte sul torrente Sansobbia, al Lungomare degli Artisti di Albissola Marina, lambendo la spiaggia per tutta la sua lunghezza; inaugurata nel 2001, segue il vecchio tracciato della dismessa ferrovia litoranea ed è scandita da numerose opere in ceramica. Franco Raggi, Corrado Levi, Bili Bidjocka, Kristian Hornslet sono gli autori di importanti installazioni realizzate nei forni albisolesi nell'ambito della II "Biennale di ceramica nell'Arte contemporanea". Nel 2005 è stata inaugurata Onda, panchina curvilinea di circa 250 mq, con rivestimento in grès su disegno di Aurelio Caminati, Emanuele Luzzati e Carlos Carlé.  

 

Galleria all'aperto della Ceramica d'arte

Trenta pannelli ceramici realizzati, a partire dal 2012, da artisti del panorama internazionale, sono stati inseriti nel contesto urbano dell'antico borgo di Ellera. Il progetto, ideato e promosso da Giovanni Poggi, titolare della manifattura Ceramiche San Giorgio di Aslbissola Marina, si configura come una efficate sinergia tra arte e territorio.

 

Siti di interesse

  • Civico Museo Manlio Trucco
  • Scuola Comunale di Ceramica
  • Percorso dal Museo al territorio
  • Corso Ferrari
  • Corso Mazzini
  • Via XXV Aprile
  • Via dei Piccone
  • Via alle Cantine
  • Via dell'Arte Figulina
  • Via dei Conradi
  • Via dei Gervasio
  • Passeggiata Eugenio Montale
  • Galleria all'aperto della Ceramica d'arte

 

 

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